I caselli di Porta Venezia (seconda parte)

a cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nello scorso articolo abbiamo brevemente descritto la storia della Porta Orientale e come si giunse agli edifici attuali, opera del bresciano Rodolfo Vantini, artista di cui abbiamo tracciato un breve profilo; in questo articolo esamineremo invece le statue decorative eseguite intorno al 1833 ed i loro autori.

Verso la campagna si trovano Minerva e Mercurio, opere di Benedetto Cacciatori. Questo artista, autore anche del "Redentore" ospitato nella Chiesa omonima in via Pierluigi da Palestrina, nacque a Carrara nel 1794, fu insegnante all'Accademia di Brera ed artista di Casa Savoia oltre che autore delle sculture dell'Arco della Pace e della statua di Luigi Cagnola nel cortile di Brera; morì nel 1871.
Dallo stesso lato si trovano Cerere e Vulcano, opere di Democrito Gandolfi. Questi, nato a Bologna nel 1796, fu allievo dell'Accademia di Brera a Milano, tenne lo studio in contrada di Brera al n. 1559 e contribuì alla "Esposizione delle opere degli artisti e dei dilettanti nelle gallerie dell'Imperial Regia Accademia di belle arti per l'anno 1838 in Milano"; morì a Bologna nel 1874.

Verso la città si trovano Abbondanza e Giustizia, opere di Pompeo Marchesi. Questo noto scultore, nato a Saltrio (in provincia di Varese) il 7 agosto 1783, figlio di Gerolamo e di Caterina Tamburini, fu avviato all'arte dal padre, e studiò all'Accademia di Brera di Milano dove ebbe come maestro lo scultore Giuseppe Franchi. Notevolissimo fu il suo contributo al sorgere della Galleria di Arte Moderna di Milano dove, in una sala riservata, si conservano di lui ben 95 opere. Tra le sue statue si ricordano: alla Pinacoteca Ambrosiana, il bassorilievo dell'Amicizia; nella Basilica di San Carlo, la statua di San Carlo; al Palazzo Brera, la statua di Cesare Beccaria; e numerose altre in Duomo e sull'Arco della Pace. Morì a Milano l'8 febbraio 1858.
Dallo stesso lato, Fedeltà e Eternità (o Longevità), opere di Gaetano Monti. Questo artista, nato a Ravenna il 13 marzo 1776, stabilitosi a Milano, aprì lo studio in contrada di Sant'Agnese; nel 1806 vinse il primo premio del concorso dell'Accademia di Brera, della quale divenne consigliere ordinario; fu attivo nella Fabbrica del Duomo e nelle principali costruzioni neoclassiche milanesi, dall'Arena all'Arco della Pace, in cui rivelò il meglio di sè nei grandi rilievi celebrativi; altre sue opere furono i monumenti a Giuseppe Parini e Giuseppe Zanoja in Palazzo di Brera. Morì a Milano il 27 maggio 1847.

Concludo ricordando che fu proprio qui a Porta Renza (all'epoca questo era il suo nome) che nacque l'Arco della Pace (quello a cui avrebbero lavorato alcuni dei sunnominati artisti), nel 1806, ad opera dell'architetto Luigi Cagnola, che lo realizzò in legno, malta e tela, dipinta quest'ultima dallo scenografo Alessandro Sanquirico, di cui merita ricordare alcuni brevi cenni biografici. Nacque a Milano nel 1777, e studiò architettura all'Accademia di Brera alla scuola del Piermarini e del Pollack; pittore ed incisore, si dedicò prevalentemente alla scenografia, arte della quale fu ritenuto uno dei più autorevoli esponenti in Europa, al punto che fu nominato Direttore generale della messa in scena del teatro alla Scala nel 1817, e da quel momento fino al 1832 fu responsabile dei principali rinnovamenti del Teatro, comprese le nuove decorazioni della sala. Morì a Milano, nella sua casa di via Bocchetto, il 13 marzo 1849.